Martelloni (Coalizione Civica), Elena Foresti (Movimento 5 stelle) Centri Anni Verdi: potenziare esternalizzando e precarizzando il lavoro educativo? La strana politica della giunta Merola…
Comunicato stampa mai pubblicato del 8 giugno 2017…quando le possibili esternalizzazioni erano ancora solo “voci di corridoio”.
Questa mattina, in Commissione Istruzione si è discusso di contrasto al bullismo e al cyber-bullismo, il Presidente dell’Istituzione Educazione Scuola ha parlato a lungo dei Centri Anni Verdi (CAV) definendoli “il principale strumento attraverso cui affrontare e prevenire le diverse manifestazioni di violenza fisico-psicologica che interessa la fascia adolescenziale e pre-adolescenziale”. Il Dott. Marcheselli ha giustamente insistito sulla centralità delle attività offerte dai CAV, tra le quali rilevano non soltanto le attività di supporto allo studio, ma anche quelle laboratoriali, ricreative, culturali e di socializzazione, tali da consentire d’intercettare gli adolescenti offrendo loro contesti di socializzazione alternativi ai gruppi ristretti nel cui ambito sono maturati o possono maturare fenomeni violenti tra i quali si annoverano il bullismo e il cyber-bullismo.
Visto il carattere strategico dei CAV, Marcheselli ha altresì precisato che la IES intende rafforzare gli attuali sette Centri, per ulteriormente adeguarli alle crescenti esigenze e alle nuove necessità che interessano la delicata fascia di riferimento.
Né il Dott. Marcheselli né l’Assessora Pillati hanno, tuttavia, risposto ad una specifica domanda relativa alla notizia secondo la quale la IES avrebbe intenzione di esternalizzare almeno tre dei sette Centri Anni Verdi, abbandonando alla più assoluta incertezza il destino degli operatori che vi sono da anni occupati, alcuni dei quali con contratto a tempo determinato in scadenza al 16 giugno.
Troviamo paradossale che dopo un intervento concentrato sulla presentazione dei servizi della IES rivolti all’adolescenza, tra cui spiccano i Centri Anni Verdi, non venga data risposta a questo tema con la risibile motivazione che, a dire dell’Assessora, la questione “non è oggetto della presente Udienza Conoscitiva” (sic!).
Se gli operatori con contratto a tempo indeterminato non sanno se e dove verranno eventualmente trasferiti in caso di esternalizzazione del servizio, i lavoratori a termine, a distanza di una settimana dalla data di scadenza del proprio contratto, nemmeno sanno se avranno, in futuro, un’occupazione. Ciò, in evidente contrasto con il documento di programmazione triennale della stessa IES, approvato in giunta nel mese di marzo, unitamente al bilancio, nel quale si faceva riferimento a “percorsi di stabilizzazione” dei precari impiegati e a possibili nuove aperture di CAV.
Pare consolidarsi la prassi, molto in voga presso l’attuale Giunta, a non prestare alcuna attenzione alle sorti dei lavoratori e delle lavoratrici impegnati nei servizi pubblici, rifiutando il confronto con il personale, considerato alla stregua di una mera voce di costo anche quando esso costituisce, come nel caso dei CAV, il cuore stesso del servizio.
Federico Martelloni (Coalizione Civica per Bologna)
Elena Foresti (Gruppo Consiliare Movinento 5 Stelle)